Sabato mattina dal cielo terso e allora si va anche questa volta: bici sul treno e via, destinazione Mandello. Le previsioni per la sera e per domani mattina non sembrano molto promettenti, ma conto di finire il mio giro prima. Lascio alle spalle una Milano già desta e una Monza in fermento per la visita papale.
Da Mandello seguo la strada lungolago dove le piante in fiore e il verde acceso gridano a gran voce che la primavera è ormai arrivata. Mi fermo diverse volte a fotografare i colori di questo risveglio della natura e un po’ mi rammarico per non poter immortalare anche gli odori e i profumi.
A Varenna abbandono il lungolago per imboccare la strada che, tornante dopo tornate, sale via via verso l’Agueglio e il Cainallo. La fatica però non si fa sentire, merito delle splendide viste sul lago, che si fa via via più lontano fino a sparire dietro le pendici della montagna. Dopo Esino Lario, giunto a un bivio, imbocco deciso e sicuro la strada verso destra. Dai miei conteggi dovrebbero mancare 2km circa alla vetta e, se non ricordo male, gli ultimi 2000 metri dovrebbero essere agevoli. Invece, la strada si impenna senza preavviso sotto le ruote. Evidentemente mi ricordo male, penso. Invece no: ho proprio sbagliato strada e mi ritrovo sul Cainallo (1296m). Non mi resta che scendere di due km, tornare al bivio e prendere la strada ignorata precedentemente che, in effetti, dopo 2km agevoli intervallati da un paio di strappi, porta a una splendida vista dove il lago fa di nuovo capolino e al tanto inseguito Passo Agueglio (1173m).
Saluto le acque blu e sino a Cortenova mi godo la discesa. Punto deciso a Ballabio, ma giunto a fondovalle vengo respinto sia dalla strada (quasi totalmente in leggera salita) sia dal vento che mi spira prepotente dritto in faccia per 15km abbondanti. A Ballabio ci arrivo parecchio provato, così l’ascesa al Pian dei Resinelli me la prendo comoda. Arrivo ai 1276m e anche per oggi le fatiche sono finite. Mi fermo lassù, all’ombra della Grigna silenziosa, per un bel po’.
Sino a Lecco respiro a pieni polmoni le pendenze favorevoli, per giungere dopo 90km a Calolziocorte, dove cala il sipario sull’ennesima escursione fatta di salite, discese e panorami. Un azzurro Agueglio e Resinelli nel bottino, più un imprevisto Cainallo. Non è poi così brutto imboccare la strada “sbagliata” e scoprire dove porta… Anche se a volte vuol dire affrontare 2km di salita cattiva.