Tour della valle della Versa

“Nei certificati di nascita è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo”. (Cit.)

Viaggio1Distanza: 52 Km

Giorni di viaggio: 1

Mappa Percorso: Clicca qui

Ok ok, non è un viaggio su più giorni e non è un viaggio neanche troppo lungo, lo so, ma d’altronde non si può partire da un giorno all’altro senza avere idea sulla tenuta fisica e mentale. Cercavo un giro, difficile, impegnativo, per misurarmi e capire se quell’idea di viaggiare su due ruote poteva essere veramente realizzata.
Detto fatto, chiamo mamma Google e mi metto alla ricerca. Fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, mi imbatto in questa pagina (se siete intenzionati a fare lo stesso giro è descritto tutto alla perfezione). Il punto di partenza e il giro da fare non sono troppo distanti da dove vivo.

“Bene, si va” mi dico e così fisso una data, il 7 giugno, settimana nella quale sarò in ferie. 46 chilometri, che poi diventeranno 52 dato che sbadatamente sbaglierò strada.
Temo molto il percorso: conosco bene la zona e so già che non troverò un metro di pianura. Da ragazzo giocavo a fare il Pantani della situazione e i miei avversari immaginari li staccavo tutti. Poi arrivava qualche ciclista in carne e ossa, più ossa che carne, e quello staccato ero io. Ma non mi abbattevo… In fondo tutti i ciclisti inesistenti della mia mente li avevo messi al tappeto 😀
Diciamocela tutta: in salita ho sempre sofferto tremendamente, ma si sa: dopo una salita c’è sempre una discesa e inoltre credo che l’orgoglio che provi quando arrivi in cima a una salita, poche altre strade te lo regalano.
In discesa me la sono sempre cavata meglio, anche se dopo una paio di cadute, se non conosco più che bene la strada ho un po’ paura e scendo cautamente.

Ad ogni modo è deciso, si parte!
Ore 8.30, bici caricata in macchina e partenza per Stradella-Broni (PV). Arrivo alle 10.00 e dopo qualche preparativo e rituale sono pronto. Via!
Come annunciato su quella pagina, la strada inizia ben presto a salire e io a sudare e soffrire tremendamente. La giornata è caldissima, una delle settimane più calde e afose dell’estate 2011, in cui le temperature sono arrivate oltre i 35°. Tutto questo non aiuta, sento il sudore scorrere ovunque, mentre le mani stringono il manubrio, quasi a volerlo stritolare. Piano piano, salita dopo salita, mi rendo conto che di strada ne ho fatta e così mi sento sempre meno stanco, carico. I paesaggi e panorami sono davvero belli, ma ho ancora qualche dubbio se abbia visto la realtà o siano state visioni mistiche Fantozziane.
Passo circa 4 ore sui pedali, ma alla fine ce la faccio. Sono stanco morto, ma terribilmente soddisfatto. I viaggi in bici si possono fare, ce la posso fare.
Certo credo che un ciclista serio, leggendo queste poche righe, si faccia delle grasse risate… In fondo per un ciclista amatoriale sarebbe un gioco da ragazzi un percorso simile… Ma non per me.
Torno a casa terribilmente fiero di me, non riesco a non sorridere ripensandoci e così tutta la fatica scivola via.