Gennaio è entrato nel vivo. Le giornate sono soleggiate, ma le temperature, soprattutto la mattina, sono di qualche grado sotto lo zero.
In attesa di tempi più caldi, Claudia e io continuiamo i nostri giri sulle sponde dei laghi, alla disperata ricerca dei flebili scorci di sole e approfittando dell’assenza del traffico che li caratterizza da primavera fino autunno inoltrato.
Il prescelto di questa domenica è il lago d’Orta, più ristretto rispetto a Maggiore e Lario, ma non meno affascinante. Anzi, per gli scorci che offre e gli abitati caratteristici che si attraversano, è probabilmente il mio preferito.
Partiamo da casa verso le 9, auspicando vanamente in temperature più clementi. Varchiamo il confine piemontese sul ponte di Oleggio con le mani rattrappite dal freddo. Un buon punto di partenza per percorrerlo, potrebbe invece essere Borgomanero, in provincia di Novara: bel centro con la via principale in pavé e la bellissima chiesa di San Bartolomeo che merita sicuramente un passaggio per ammirare la splendida facciata. Lasciamo il paese imboccando la SP229 e, dopo circa 4Km, in corrispondenza di una rotonda, prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per ‘S. Maurizio d’Opaglio’. Seguendo per il medesimo paese, prendiamo la prima a destra alla rotonda successiva, ritrovandoci così sulla provinciale 167. Continuiamo a seguire i cartelli per S. Maurizio d’Opaglio, che raggiungiamo, tramite la SP46, dopo 12Km (50Km per noi). Il lago d’Orta, che troviamo e teniamo sulla destra, a questo punto ha già offerto qualche fugace scorcio. Ci manteniamo sulla provinciale 46 che segue tutta la costa occidentale del lago.
Raggiungiamo Pella dopo 16Km e qui la strada, scostandosi dallo specchio d’acqua e inoltrandosi in un fitto e tranquillo bosco, comincia a salire per 4/5Km. La salita non risulta mai impegnativa: è più che altro un falsopiano che trova il suo culmine poco dopo l’abitato di Cesara.
Superato Nonio, si susseguono una serie di splendide viste sul lago con Omegna sullo sfondo. In discesa, raggiungiamo il paese natale di Gianni Rodari dopo 27Km. Il centro di Omegna, sempre vivo e movimentato, merita sicuramente una sosta anche solo per un caffè lungolago.
Imboccando la SP229 iniziamo a scendere sulla sponda orientale che, per un lungo tratto si mantiene pianeggiante e fiancheggia le acque assopite e placide. Diverse viste panoramiche, una più bella dell’altra, si apriranno quasi a sorpresa davanti ai nostri occhi.
Dopo 38Km e un breve strappo, raggiungiamo Orta San Giulio, dominata dalla caratteristica villa Crespi: splendido edificio in stile moresco, con chiara ispirazione mediorientale. Attualmente è la sede del ristorante e hotel del noto chef Antonino Cannavacciuolo.
Un ultima salita ci permette di volgere un saluto al lago e fare ritorno a Borgomanero dopo 52Km ricchi di panorami affacciati sulle acque del Cusio (altro nome col quale viene identificato il lago).
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Variante Mesma
Se invece, una volta giunti a Omegna seguendo il percorso sopra descritto, volete godere di uno sguardo differente sul lago e aggiungere qualche salita in più al vostro giro, ecco di seguito una bella variante (che abbiamo seguito in questa occasione) percorribile anche nella stagione fredda in quanto non si sale oltre i 600m di altitudine.
Lasciata Omegna alle spalle, imbocchiamo la SP229 che ci accompagna verso sud lungo la costa orientale. Dopo pochi chilometri però, in corrispondenza di un distributore di benzina, la abbandoniamo e prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per ‘Armeno – Agrano – Mottarone’. Da subito l’asfalto comincia a salire, passiamo sotto a un ponte e, nel giro di 2Km più o meno costanti al 7%, raggiungiamo l’abitato di Agrano. Alternando tratti pianeggianti e strappi in salita, raggiungeremo in sequenza Bassola e Armeno (535m e 37Km percorsi fino a questo punto). Ci siamo allontanati dal lago, ma di tanto in tanto si apriranno degli scorci panoramici che ci lasciano attoniti.
Giunti nella piazza di Armeno, la tentazione di seguire le indicazioni per il Mottarone o Coiromonte è forte, ma con queste temperature la discesa si tradurrebbe in una sorta di ibernamento. Proseguiamo così diritti e, facendo attenzione a non tornare sul lungolago e seguendo le indicazioni per Miasino prima e Ameno poi (attenzione Ameno e non Armeno che ci siamo già lasciati alle spalle) raggiungiamo la SP43, dopo 44Km da Borgomanero. Superiamo Lortallo e, prestando attenzione alla segnaletica, imbocchiamo sulla sinistra la strada che si inerpica decisa, seguendo le indicazioni per il ‘Monte Mesma’. Quelli che ci aspettano sono ora un paio di km impegnativi, con pendenze sempre sopra il 10%, fatta eccezione per un tratto più dolce verso la metà. Da subito l’asfalto, in ottime condizioni, si arrampica in un fitto bosco con una serie di tornanti, per poi raggiungere e seguire le mura perimetrali del convento che domina la collina. Alzandoci sui pedali, con il solo respiro affannoso a fare da sottofondo, proseguiamo sulle ultime rampe fino a raggiungere il sagrato della chiesa.
Un albero solitario, affacciato sul lago, fa da cornice a una vista incantevole. Niente auto, niente rumori, nessuno a parte noi oggi. Di fronte, si nota chiaramente la roccia bianca sulla quale si erge Madonna del Sasso, quasi il Monte Mesma fosse il fratello povero, esiliato sul lato opposto. In un luogo dove le salite predilette sono il Mottarone, la Colma di Arola, Madonna del Sasso e Coiromonte; il Monte Mesma, che forse si è ribattezzato ‘monte’ e non ‘collina’ per non sfigurare al cospetto degli altri, rischia sicuramente di passare inosservato, ma a volte sono i sentieri meno battuti a sorprendere di più.
Lasciamo quella pace quasi sovrannaturale, per fare ritorno, in discesa, forzatamente dalla medesima strada e riportarci sulla SP43. Prendiamo questa volta a sinistra e, seguendo le indicazioni per Borgomanero, raggiungiamo tranquillamente il punto di partenza dopo 55Km. A voi la scelta!
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Altimetria lago d’Orta – Armeno
Il nostro percorso