RandoMario

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DISTANZA:
200Km
DISLIVELLO:
3350m D+
PARTENZA / ARRIVO:
Arquata Scrivia (AL)
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SALITE AFFRONTATE:
– Passo della Castagnola (590m)
– Passo dell’Incisa (1068m)
– Passo di Costa Salata (795m)
– Sorli (AL) (531m)
– Passo Coppi 357m

PolliceSu
– Percorso frecciato e provato. Sicuramente impegnativo, ma che predilige i passaggi lontani dal traffico e la valorizzazione dell’ambiente
– Ottimi ristori
– Massima disponibilità degli organizzatori
PolliceGiu
– Un paio di strade chiuse creano qualche problema, ma non è imputabile agli organizzatori in quanto il percorso era stato provato in settimana. In entrambi i casi era comunque possibile transitare con la bici.

Avevo preso parte alla RandoMario parecchi anni fa. Allora non si chiamava ancora RandoMario, forse Rando Arquata, ma non ricordo con certezza. Quello che ricordo è che allora non conoscevo ancora le randonnée, non avevo i 200km nelle gambe e quel percorso di poco più di 100Km, aveva messo a dura prova il mio inesperto fisico. Oltretutto, tra le colline Tortonesi, privo allora di gps, ricordo di essermi perso. Raggiunsi poi la stazione del treno più vicina, senza arrivare al traguardo. Un DNF* da collezione.

Erano altri tempi ed ero ancora alla ricerca dello sgangherato ciclista che è in me.
Tornando alla RandoMario, nel calendario delle randonnée si è sempre distinta per un percorso esigente e impegnativo.

Claudia e io raggiungiamo Arquata Scrivia (AL) venerdì sera in treno, finiti i rispettivi lavori. Una cena veloce e via a dormire in vista del giorno seguente, che da il via all’ultima parte di stagione dopo la pausa estiva.
Nel cielo oltre la finestra aleggiano 14 freschi gradi, che ci fanno propendere per partire con manicotti e antivento. A scaldarci ci pensa comunque il percorso che, nel giro di pochi chilometri, abbandona la SS35 e, dopo una svolta a sinistra, prende ad arrampicarsi tra le colline della Val d’Orba. Il traffico è pressoché inesistente, mentre pedaliamo tra boschi e vigneti. I primi 40Km scorrono via veloci e spensierati su un percorso vallonato.
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Ci lasciamo Gavi alle spalle e, imboccata una strada a sinistra, affrontiamo la prima, vera, salita di giornata che ci porta ai 590m del Passo della Castagnola. Scendiamo verso Busalla e capiamo di essere in Liguria dall’odore di vegetazione e mare che percepiamo nelle narici. E’ anche l’unico tratto un po’ trafficato del percorso, ma che non crea particolari problemi.

L’asfalto riprende dolcemente a salire verso la seconda asperità di giornata, ma è solo un’illusione perché, giunti a Prosementino, dopo una svolta secca a sinistra, la lingua di catrame si alza indiavolata sotto le ruote, facendoci faticare non poco. Guardo il ciclocomputer: mancano 500m di dislivello alla vetta e 5Km… Non è difficile fare quattro conti e capire che ci sarà da soffrire. Lunghi tratti sono ben oltre il 10% di pendenza, ma i panorami che vanno via via aprendosi sull’appenino Ligure, sono da cartolina. Nell’ultimo tratto l’ascesa, oltre a farsi più umana, è chiusa alle auto, permettendoci di goderci appieno l’ambiente circostante.
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Rapida e tecnica discesa e riprendiamo a salire verso i 795m del Passo di Costa Salata. Il valico, con pendenze decisamente più pedalabili rispetto alla salita precedente, ci riporta in Piemonte.
Il canyon della val Borbera è uno spettacolo a cielo aperto che, quasi senza accorgercene, ci riporta ad Arquata Scrivia. Abbiamo percorso 130Km e, dopo una breve sosta ristoro, siamo pronti a rimetterci in sella. Chi invece ha optato per il percorso medio, può godersi il meritato riposo.

Il secondo anello si sviluppa tutto tra le colline del Tortonese e si presenta con l’infinita salita che ci porta ai 531m di Sorli, dove rimaniamo stupidi nello scorgere un capriolo a bordo strada, nonostante siano le ore più calde della giornata. Ci attendono altre 3 collinette, condite da altrettante aspre salite, la seconda delle quali ci conduce a Castellania, paese natale del Campionissimo Fausto Coppi. Qui è posto l’ultimo controllo di giornata.
Claudia comincia ad accusare la stanchezza e le ultime rampe diventano delle rasoiate nelle gambe. Le energie si assottigliano, ma allo stesso modo, pedalata dopo pedalata, anche i chilometri al traguardo si rarefanno.

Arquata Scrivia si palesa nuovamente sotto le nostre ruote dopo 200Km. Ci rifocilliamo a dovere, ringraziamo gli organizzatori del Racing Team La Bici per l’ottima preparazione e gestione della manifestazione, che a nostro parere non ha nulla da invidiare ad altre più note. Il percorso sicuramente però non è facile.

Un treno è pronto a riportarci a casa: stanchi, ma felici di poterci godere serenamente questi ultimi appuntamenti stagionali. Questo brevetto lo dedichiamo a Matteo, che dopo aver concluso con successo  la sua 3a PBP, si è trovato ad affrontare un altro impegno proibitivo. Forza Matteo!
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*DNF: sigla che indica quando ci si ritira non completando la prova. Letteralmente acronimo di Did Not Finish

FOTO: