DISTANZA: 207Km |
DISLIVELLO: 1200m D+ |
PARTENZA / ARRIVO: Parabiago (MI) Vedi mappa |
SALITE AFFRONTATE: |
– Bei panorami del Monferrato – Strade a basso traffico nella prima parte |
– Strade piuttosto sconnesse – Seconda parte con stradoni piuttosto trafficati – Problema con i QR Code per certificare il passaggio |
VALUTAZIONE COMPLESSIVA |
E’ stato un inverno lungo e, giorno dopo giorno, le emozioni delle scorsa stagione si sono fatte ricordi. Negli ultimi mesi dell’anno abbiamo un po’ rallentato i ritmi, dopo un 2022 decisamente impegnativo.
A dicembre, come accade ogni volta, Claudia e io abbiamo iniziato a fantasticare, programmando a grandi linee la stagione 2023. Ci eravamo dati degli obbiettivi, uno su tutti la Parigi – Brest – Parigi.
Purtroppo, il 31 dicembre, un imprevisto famigliare ha spazzato via ogni programma, costringendoci a “navigare a vista” e cogliere le occasioni che capitano. Senza programmi, senza logica forse.
La Rando San Valentino avrebbe dovuto essere la nostra seconda manifestazione del 2023, invece domenica 12 febbraio, in una delle settimane più gelide degli ultimi anni, ai nastri di partenza sono solo e all’esordio. Claudia non sarà al mio fianco e per quanto sia abituato a pedalare in compagnia di me stesso, mi sento spaesato, rammaricato. Sento più che altro la tristezza nel non poter condividere una passione che ci accomuna.
Alla partenza, fissata come lo scorso anno al Centro Sportivo Venegono Marazzini di Parabiago, incrocio tanti amici, compagni di avventure, sventure e notti in sella. Tutti contemporaneamente infreddoliti e smaniosi di dare il primo colpo di pedale.
Non sento freddo. Sarà che vengo da una settimana di bike to work dove le temperature hanno toccato i -7° e ho spesso pedalato col buio, ma i -3° odierni e il sole nitido non mi fanno rabbrividire.
Alle 8 i primi temerari partono, io li seguo una manciata di minuti più tardi. Da subito prendo a spingere sui pedali, un po’ con l’intento di scaldarmi e un po’ perché sento dentro una sorta di rabbia da scaricare sulle pedivelle. Mi accodo a diversi gruppi, più o meno numerosi, mantenendo un’andatura piuttosto sostenuta, mentre con il tracciato superiamo il Ticino a Trecate. 50Km più tardi ci lasciamo alle spalle anche il Po e raggiungiamo Casale Monferrato, dove, appena superato il paese, inizia la prima salita, caratterizzata da un drittone impegnativo, che culmina con il primo punto di controllo e ristoro (Km79).
Una merendina, un po’ d’acqua, un messaggio a Claudia e sono pronto a ripartire nella parte più bella del percorso: quella che si snoda tra le colline del Monferrato. E’ anche la più impegnativa perché i 1200m di dislivello si collezionano tutti nel giro di 35km e 6 collinette che si superano in sequenza. Gli scorci però sono unici e alleviano le fatiche.
Nel mentre le temperature si fanno più clementi, complici forse anche le pendenze, ma sento qualche rivolo di sudore colare lungo la schiena.
Saluto il Monferrato superando nuovamente il Po e inoltrandomi in Lomellina. Procedo da solo per lunghi tratti, finché non vengo raggiunto da un gruppetto al quale mi accodo e dove riconosco diversi amici. La velocità è costantemente sopra i 30 allora e, speditamente, raggiungiamo il secondo controllo di Mortara (160Km). In questo tratto di percorso le stradine solitarie di campagna sono un ricordo e si procede per lo più su infiniti stradoni abbastanza trafficati, che poco offrono dal punto di vista paesaggistico.
Due tegolini, una bottiglietta d’acqua, qualche caramella è il mio bottino al secondo ristoro. Con nuova benzina in corpo sono pronto a ripartire, accodandomi nuovamente al gruppo imbizzarrito.
La traccia prevede di passare dalla piazza Ducale di Vigevano, il gruppo ribelle però, per mantenere una velocità di crociera sostenuta, decide di tirare dritto sullo stradone, scostandosi dal tracciato.
Non ci sto. Sarò fatto male io, ma se partecipo a una manifestazione, mi attengo al percorso, altrimenti vado per gli affari miei.
Eccomi di nuovo da solo dunque, mentre affronto lo sconnesso pavé che mi accompagna nella caratteristica e famosa piazza di Vigevano (Km 172). Proprio qui, anni fa, avevo visto il concerto di Ben Harper.
Foto di rito e sono pronto a ripartire. Nel giro di una manciata di chilometri raggiungo un gruppetto di ciclisti ai quali mi accodo silenziosamente. Non si procede in modo unito, ma ognuno per conto proprio, quasi fossimo milanesi che corrono verso la fermata del tram il lunedì mattina.
Il tratto che attraversa Abbiategrasso è piuttosto malmesso, trafficato e richiede la massima attenzione.
Superato Robecco, non resta che ricongiungerci con il tracciato già percorso la mattina. Capisco di essere a pochi minuti dal traguardo e posso finalmente rilassarmi.
Registrato l’arrivo, sono pronto a risalire in sella e raggiungere la vicina stazione, dove in pochi minuti un treno mi riporta a casa.
Non era certo questo l’esordio che sognavo per un 2023 che si annunciava entusiasmante, impegnativo ed emozionante. Oggi ho preferito rimanere da solo, anche quando ero in compagnia. Non sarei stato molto socievole (meno del solito diciamo). Sfogare il rammarico sui pedali e sentire la fatica inondare le gambe era quello di cui avevo bisogno. O forse, oggi, volevo solo durasse il meno possibile.
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