Pedalando Sotto le Stelle

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DISTANZA:
200Km
DISLIVELLO:
1700m D+
PARTENZA / ARRIVO:
Belgioioso (PV)
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SALITE AFFRONTATE:
– Penice Vetta (1456m)

PolliceSu
– Idea originalissima quella di fissare la randonnée nella notte delle stelle cadenti
– Tracciato provato e impeccabile
PolliceGiu
– Il tratto da Piacenza a Bosnasco, soprattutto se percorso nelle prime ore del mattina, risulta un po’ troppo trafficato
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
4

Quando possiamo, prendiamo sempre parte volentieri alle randonnée dell’amico Maurizio, perché vediamo quanto impegno e passione mette nell’organizzarle.
Avevamo già partecipato l’anno scorso a questa manifestazione e purtroppo eravamo giusto un manipolo di randagi. Maurizio non si è lasciato abbattere e, credendo nella sua idea, ha riproposto l’evento spostandolo in un giorno, o meglio in una notte, infrasettimanale, ma unica: quella di San Lorenzo! L’idea di prendere parte a una rando in notturna infrasettimanale, nella notte delle stelle cadenti, è tanto folle quanto affascinante. Decidiamo così di iscriverci senza indugi. Riscontriamo con molto piacere che, oltre a me e Claudia, un’altra quarantina di randonneurs, sono della stessa idea.

Finita la giornata lavorativa, raggiungo Pavia in treno, dove Claudia mi recupera e, insieme, ci spostiamo a Belgioioso, paese di partenza della randonnée. Consumiamo la cena seduti nel bagagliaio dell’auto. Non proprio il luogo più comodo ed elegante, ma ci si adatta senza problemi.

Prendiamo il via alle 20.00, mentre il sole inizia a rosseggiare e, nel giro di pochi minuti, come spesso accade, ci ritroviamo a chiudere il plotone dei partecipanti. La cosa non ci scalfisce e proseguiamo del nostro passo. Superiamo il Ticino in corrispondenza del Ponte Coperto e, una decina di chilometri più tardi, ci lasciamo alle spalle anche il Po.
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Dopo 47Km raggiungiamo la cittadina di Voghera dove, presso la Gelateria Briz, è posto il primo controllo. Salutiamo Daniele, Simone e gli altri membri della ASD Nazionale che, come noi, gustano un buon gelato rinfrescante. Ripartiamo nel buio verso sud, inoltrandoci nella Val Staffora. Al Km 77 raggiungiamo Varzi, dove ha inizio la lunga ascesa che ci porta ai 1150m del Passo Penice. Le fatiche però non sono terminate: prendiamo a destra e, nel giro di 3,5 impegnativi km, siamo in vetta. Il bar “Tra le Nuvole”, illuminato dalle luci, sembra un lontano miraggio, ma pedalata dopo pedalata, si fa via via più vicino fino a diventare realtà. Diversi ragazzi, avvolti nelle coperte, si godono la splendida notte stellata e la vista che si apre sulla Pianura Padana, fino alla Brianza.
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Messo qualcosa sotto i denti grazie al ristoro presieduto dal factotum Maurizio, ci copriamo e ci gettiamo in discesa. Purtroppo, al primo tornante, foro la ruota anteriore. Siamo così costretti a fermarci per sostituire la camera d’aria, mentre dal bosco alle nostre spalle si odono inquietanti grugniti di cinghiali. 

La discesa si esaurisce a Bobbio, dove imbocchiamo a sinistra la Val Trebbia.
Su lunghi, bui e infiniti rettilinei ci dirigiamo verso Piacenza, ma il sonno rende le mie palpebre pesanti e, se non ci fosse Claudia, rischierei di addormentarmi tra una pedalata e l’altra. Sopraffatto da Morfeo, ho bisogno di una sosta per un micro-sonno randagio. La fortuna però ci sorride e, ripartiti da pochi chilometri, ci imbattiamo in un bar/pasticceria/tavola calda aperta di buon ora. Caffè, brioche ed ecco che ritorno vigile. La cosa curiosa è che, con noi intenti a fare colazione, ci sono ragazzi che, giunti probabilmente a fine nottata, bevono birra e mangiano pizza.

Al Km160 raggiungiamo Piacenza, immobile, orfana di ogni forma di vita e terribilmente affascinante.
Ripartiamo verso ovest percorrendo la via Emilia che però, in queste prime ore del mattino, comincia a essere piuttosto battuta da camion che sfrecciano a velocità sostenuta. La abbandoniamo ad Arena Po dove, tramite strade decisamente più tranquille, arriviamo al traguardo dove ad attenderci troviamo nuovamente Maurizio che ci premia con la medaglia coniata per l’occasione, mentre il sole sorge per un nuovo giorno.

Non ci resta che ringraziarlo e portare le nostre stanche ossa a casa. Siamo certi che questa manifestazione, così unica e originale nel suo genere, possa diventare un appuntamento apprezzato da molti randonneurs nei prossimi anni.

FOTO: