Tra laghi e santuari

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Gennaio 2020 è ormai agli sgoccioli e, senza rendercene conto, siamo riusciti a mettere nelle gambe un discreto numero di chilometri che verranno buoni per i prossimi impegni.

E’ stato un primo mese dell’anno con pochissima pioggia e le giornate, seppur fredde, sono state quasi sempre accompagnate da un impavido, a volte inerme, sole.

Facendo un breve computo delle escursioni fatte, ci rendiamo conto come, senza averlo programmato, ci siamo ritrovati a pedalare spesso e volentieri tra laghi e santuari. La cosa non è stata programmata o voluta, ma ha contribuito sicuramente il fatto di beneficiare delle temperature più miti lungolago e di poter scalare qualche salita non troppo alta, ponendo come meta una propaggine sulla quale, caso vuole, si trovava un luogo di culto.

Domenica 26 gennaio non ha fatto eccezione, con ben 3 laghi accarezzati e la salita del Santuario del Boden.

Claudia e io ci avviamo da casa alle 9 in punto sotto un pallido sole. Mezz’ora più tardi siamo a Somma Lombardo, dove ci attendono scalpitanti Rosanna e Franco, amici randonneurs e compagni di questa gita odierna.
Pochi minuti e raggiungiamo Sesto Calende, dove varchiamo il confine Piemontese. Proprio Sesto Calende può essere preso come punto di partenza per questa “gita fuoriporta”.

Seguiamo la SS33 lungo la sponda occidentale, che abbandoniamo solo momentaneamente per passare dal centro di Arona. Ritrovata la statale lungolago, la seguiamo godendoci le continue viste sulle acque bluastre, fino a Fondotoce (35Km da Sesto) dove, attraversato il ponte sull’omonimo fiume e, superata una rotonda, prendiamo per due volte ravvicinate a sinistra seguendo le indicazioni per ‘Mergozzo’.
Abbandoniamo così il lago Maggiore, per affacciarci su quello di Mergozzo che, se in estate è invaso da turisti e campeggiatori, in inverno appare tranquillo e quasi dimenticato. Lo costeggiamo godendoci il sole tiepido che ci accarezza il viso e le belle viste sulle case pastello del paese, che ci lasciamo alle spalle in pochi chilometri, avvolti da un silenzio quasi surreale.

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Proseguiamo seguendo la via Sempione fino a raggiungere l’abitato di Candoglia. Qui bisogna prestare attenzione perché, poco dopo il cartello del paese, sulla sinistra in corrispondenza di un parcheggio, ha inizio una stradina che passa sotto alla ferrovia e permette di superare il Toce attraversando una passerella ciclopedonale che riporta alla nostra memoria il mitico ponte di Brest, incontrato lo scorso agosto durante la Parigi – Brest – Parigi.

Ci ritroviamo così a Ornavasso, caratteristico paese che ha dato i natali alla ciclista Elisa Longo Borghini. A proposito di Natale: altra caratteristica di Ornavasso è quella di ospitare la “Grotta di Babbo Natale“, presa d’assalto durante le festività.
Per noi, invece, le prime case dell’abitato, segnano l’inizio della fatiche quotidiane. Inizialmente, la strada che procede dritta addentrandosi tra le abitazioni, presenta modeste difficoltà, ma appena incontriamo i primi tornanti si solleva decisa, con pendenze che in alcuni tratti raggiungono e superano il 10%. Man mano che ci si alza però, si possono godere alcuni splendidi scorci sulle propaggini circostanti.
Un primo, imponente, edificio ci illude di aver già raggiunto la meta, invece si tratta del Santuario della Madonna della Guardia. L’asfalto, in buonissime condizioni, continua ad arrampicarsi ora nel bosco, sotto lo sguardo vigile di alcuni simpatici totem di legno e con i superstiti addobbi natalizi a ricordarci che l’inverno è ancora vivo.

260120_7bnL’agonia per fortuna non dura molto e si esaurisce dopo 3,5Km di dura salita, sul sagrato del Santuario.
Accanto alla chiesa, un piccolo edificio è dedicato al ciclismo: il santuario del Boden è infatti gemellato col Ghisallo.

Riempite le borracce e allacciati i giubbotti, siamo pronti per la discesa che è forzatamente dalla medesima strada da dove siamo saliti, visto che l’asfalto conclude la sua corsa sul sagrato.
Ritornati a Ornavasso, ci dirigiamo verso il terzo specchio d’acqua di giornata: il lago d’Orta, sul quale ci affacciamo a Omegna, dopo aver superato tre gradoni in facile salita e aver ormai percorso 61km da Sesto Calende.

La strada, che corre ora sulla sponda orientale del lago, riserva un po’ di relax procedendo pianeggiante fino a Orta San Giulio, dove ci attende un primo strappetto. Il successivo è a Buccione, dove salutiamo definitivamente le acque solitarie e lievemente increspate dal vento del bacino piemontese.

Poche pedalate e lasciamo la SP229, per prendere a sinistra la SP43 in direzione Bolzano Novarese / Invorio che, tra un saliscendi e l’altro, raggiungiamo in rapida sequenza. Un ultimo sforzo e raggiungiamo Oleggio Castello, dove possiamo finalmente rilassarci e goderci le pendenze favorevoli che ci riconducono a Sesto Calende dopo 99Km.

Per noi invece non finisce qui, perchè raggiunto Oleggio Castello, continuiamo a danzare sulle colline novaresi, fino a raggiungere il ponte di Oleggio attraverso il quale facciamo ritorno in Lombardia. Salutiamo e ringraziamo Rosanna e Franco per la compagnia e la bella giornata, prima di fare ritorno a casa e salutare il primo mese di pedalate, con altri 150Km nelle gambe.

Il percorso – Scarica il file.gpx
Altimetria Santuario del Boden
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