Seven

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Sette. Un numero spesso ricorrente. Lo troviamo nel cinema con ‘Seven’ o con ‘Sette spose per sette fratelli’ o ancora con ‘Sette anime’ e ‘I magnifici sette’. Nei cartoni animati con i ‘Sette nani’. Nella religione con i sette peccati capitali o le sette piaghe d’Egitto. Lo troviamo nei colori dell’arcobaleno, nei giorni della settimana, nei re di Roma, nelle vertebre cervicali, negli anni di sfortuna quando si rompe uno specchio, o quando si è al settimo cielo di felicità. La lista potrebbe continuare più o meno all’infinito, ma per quanto uno si sforzi, di primo acchito, non balza alla mente alcun riferimento ciclistico.

Così, se dicessi “Sette Termini” i più strabuzzerebbero gli occhi perché non rievocherebbe alcun ricordo. In effetti, è una salita poco nota, ben nascosta tra la Val Ganna e il Lago Maggiore. Nel primo caso si sale da Cugliate-Fabiasco, nel secondo da Montegrino Valtravaglia.

L’autunno ormai inoltrato con l’inverno all’orizzonte, ci permette di tornare a percorrere le strade lungolago visto che, rispetto al periodo estivo, il traffico è ben più ridotto. Così, in una delle rare giornate di sole di questo piovoso novembre, io e Claudia raggiungiamo Sesto Calende (ottimo punto di partenza per questo giro) e, tenendo il lago sulla nostra sinistra, imbocchiamo la SP69 che abbandoniamo dopo pochi km per passare da Angera, dominata dalla sua rocca. Un breve, ma insidioso strappo ci permette di raggiungere Ranco, per poi ricongiungerci con la SP69 abbandonata precedentemente.

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Raggiungiamo Laveno Mombello dopo 52Km (33 partendo da Sesto Calende), dove ci fermiamo per una pausa caffè e brioche in pasticceria 😛

Rifocillati, risaliamo in sella e ripartiamo seguendo la medesima strada fino a Germignaga. Tra Laveno e Germignaga passiamo una lunga galleria ben illuminata e a tratti aperta. Nonostante ciò la luce posteriore, la consigliamo.

Raggiunto l’abitato, salutiamo le acque calme del lago, per imboccare a destra la SS394 che segue il corso del torrente Margorabbia e che percorriamo per 2Km. Giunti a una rotonda (supermercato U2 sulla sinistra), imbocchiamo la strada a sinistra seguendo le indicazioni per ‘Montegrino Valtravaglia’. Stessa cosa facciamo alla rotonda successiva e idem alla terza, solo che in quest’ultima si prende la prima a destra. Da Sesto Calende abbiamo ormai percorso 52Km e, proprio in prossimità di questa terza rotonda, ha inizio la salita.

Formalmente, l’ascesa al Sette Termini comincerebbe proprio a Montegrino, ma al lato pratico, si comincia a faticare da questo punto!
Imboccata la SP23, il traffico evapora rapidamente, mente l’asfalto prende ad arrampicarsi su strada ampia con pendenze che, nel primo Km, si attestano intorno al 7%. Man mano che si sale, la vallata sparisce dalla vista e ci si immerge in un ambiente più boschivo. Contemporaneamente, le pendenze si fanno più cattive, restando costantemente sopra l’8% fino a raggiungere, con una serie di tornanti, dopo poco più di 4Km, l’abitato di Montegrino a quota 521m.

Entrati in paese la strada spiana di modo da riprendere un attimo fiato e, al primo bivio sulla sinistra che troviamo, lo imbocchiamo (la strada è indicata come ‘via Sette Termini’ ma sulle mappe la trovate come ‘Strada Militare’). Eccoci finalmente sulla seconda parte di ascesa. La sede stradale si stringe sensibilmente e, salutate le ultime case di Montegrino, si fa breccia nella fitta vegetazione e nel silenzio. Il traffico motorizzato è pressoché nullo, mentre l’ascesa prosegue tutto sommato regolare al 7/8% medio, fino a raggiungere, dopo quasi 6km, la sommità a quota 906m. In vetta non troverete ristori, bar, rifugi o altro, ma la tranquillità di un luogo ameno e isolato dalla frenesia.

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Dopo una breve sosta per coprirci, proseguiamo nella meritata discesa. L’asfalto è in buone condizioni, ma bisogna comunque prestare attenzione ai detriti e le foglie che si trovano sul manto stradale, soprattutto in autunno.
La discesa si esaurisce a Cugliate Fabiasco, dove noi optiamo per lambire il lago di Ghirla, salire al Brinzio, dirigerci verso Varese e da lì fare ritorno a casa, dopo 136Km.

Per tornare invece a Sesto Calende, suggerisco un percorso movimentato con poca pianura, che vi riporterà a Laveno Mombello e, da lì, al punto di partenza.

Da Cugliate Fabiasco, tramite la SP30 che imbocchiamo sulla destra, arriviamo in successione a Cunardo e Ferrera di Varese. La SP11 ci condurrà poi a Rancio Valcuvia, Cavona e Cuvio, tenendo sempre a debita distanza la più trafficata SS394, che incrociamo a Cuveglio. Non la imbocchiamo, ma proseguiamo dritti seguendo le indicazioni per ‘Duno – S. Martino’. Lasciando ora la SS394 sempre sulla sinistra, oltrepassiamo Casalzuigno, Brenta e Cittiglio; prima di ricongiungerci, a Laveno Mombello, alla strada lungolago già percorsa all’andata. Da qui, non ci resta che seguire la SP69 fino a Sesto Calende, dove possiamo riprendere il treno. Avrete così percorso un giro di 120Km! (sotto trovate le due mappe e i due file gpx del percorso).

Così facendo, forse, a fine giornata, avrete sudato… Sette camicie!

Altimetria Montegrino Valtravaglia
Altimetria Sette Termini
Il percorso (1a parte) – Scarica il file.gpx (1a parte)
Il percorso (2a parte) – Scarica il file.gpx (2a parte)
Il nostro itinerario