Pedalando e faticando in Valle Antrona

230619_5Dopo un attento studio io e Claudia decidiamo, per la nostra gita domenicale, di esplorare la valle Antrona: una delle diramazioni dalla Val d’Ossola, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.
Scegliamo come punto di partenza la stazione di Verbania – Pallanza, che raggiungiamo in treno di prima mattina, sotto un caldo sole estivo.
Il primo tratto, sostanzialmente pianeggiante, sarà utile per scaldare le gambe.

Ci portiamo rapidamente sulle sponde del lago di Mergozzo, che costeggiamo in totale ombra, per poi proseguire verso Albo. La chiusura per lavori della strada che corre alla destra del Toce, ci costringe a tornare sui nostri passi, puntare verso Ornavasso e ricollegarci al tracciato sul quale ci trovavamo precedentemente in corrispondenza di Cuzzago.

Raggiungiamo così, in sostanziale pianura, Villadossola dopo 35km. Qui abbandoniamo la strada che prosegue verso Domodossola, per prendere a sinistra seguendo il corso del torrente Ovesca. Ci ritroviamo ora all’imbocco della Valle Antrona, dove ha inizio la lunga salita che porta all’Alpe Cheggio.
Lasciato alle spalle l’abitato, la strada si inerpica decisa verso Noga prima (381m) e Boschetto poi (454m). Sono passati appena 3km dall’ingresso nella valle, ma abbiamo già guadagnato 200m di altitudine! Fortunatamente, dopo un altro km di ascesa, la strada tende ad ammorbidirsi, procedendo in falsopiano per i successivi 7km che ci conducono all’abitato di San Pietro e ci fanno rifiatare.

Sorpassato il paese, la strada riprende gradualmente a salire, fino ai 900m di Antrona Piana, che per dirla tutta di piano ha ben poco. La stazione di Verbania – Pallanza, da dove siamo partiti, dista ormai 50km, ma le nostre fatiche non sono affatto finite, anzi cominciano proprio ora. Con una serie di ripidi tornanti nascosti tra le piante verdeggianti, prendiamo rapidamente quota. C’è da sudare in questo tratto, perché le pendenze si attestano costantemente tra l’8 e il 10% per tutti e 7 i Km che mancano alla vetta. A rendere meno amara la fatica c’è però lo splendido panorama sulla valle Antrona e la quasi totale assenza di traffico.

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Raggiungiamo l’Alpe Cheggio (1510m) e il vicino Lago Alpe dei Cavalli, dove finisce la strada asfaltata, dopo 58km. L’ultimo tratto di ascesa è davvero impegnativo, ma dopo aver riempito le borracce in una delle fontane del centro abitato, siamo pronti a ripartire.
Seguendo il medesimo tracciato, scendiamo fino a far ritorno ad Antrona Piana, dove abbandoniamo la strada sulla quale ci troviamo e prendiamo a destra la via Cimallegra. Il nome è tutto un programma! La strada riprende a salire con rampe da doppia cifra che ci fanno un po’ pentire della nostra scelta. L’agonia fortunatamente è breve perché dopo meno di 3km raggiungiamo i 1120m del lago di Antrona. In realtà, ma questo lo scopriremo solo una volta a casa, la soluzione migliore per raggiungere il lago sarebbe stata quella di scendere ancora un poco e prendere la strada Località Rovina che attraversa il ponticello di legno sul torrente Ovesca, evitando così pendenze da capogiro.

230619_13Dal lago di Antrona è possibile poi salire per altri 4km e raggiungere i 1356m del lago di Campiccioli. Le rampe superate per raggiungere il lago di Antrona si fanno però sentire nelle gambe, così optiamo per riprendere la strada in discesa e fare ritorno al punto di partenza, dando appuntamento al lago di Campiccioli per una prossima volta.

Quando siamo però nei pressi della stazione di Verbania – Pallanza, con 110km già percorsi, sentiamo che, in fin dei conti, all’appello manca un lago. Decidiamo così di deviare per il lago d’Orta e, da lì, fare ritorno a casa dopo 177km.

Il percorso
Altimetria Alpe Cheggio