Quattro laghi e una salita

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DISTANZA:
139Km
DISLIVELLO:
1600m D+
PARTENZA / ARRIVO:
Somma Lombardo (VA)
Percorso ad anello a parte un tratto comune.
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SALITE AFFRONTATE:
– Lago Delio (955m)
Vedi scheda salita
DIFFICOLTA’:
35
PANORAMA:
4

DESCRIZIONE:
Il periodo di lockdown causa coronavirus si fa sentire nelle gambe, ma già da una decina di giorni Claudia e io siamo risaliti in sella, finalmente lieti di poter risentire l’aria sulla faccia, dopo mesi di noiose pedalate tra le mura di casa. Il periodo è ancora complicato, soprattutto in Lombardia dove i contagi rimangono importanti. Non è ancora concesso varcare i confini regionali, ma non è un grosso problema, vista la moltitudine di strade e itinerari a disposizione.

Fissiamo la partenza da casa, alle 8.30 di domenica mattina, ma in barba alle previsioni che annunciavano un bel sole, il cielo è un tetto grigiastro e opprimente, mentre l’asfalto è ancora bagnato dall’inaspettata pioggia mattutina. Posticipiamo la partenza di mezz’ora, ma alle 9 riprende nuovamente a piovere. Riusciamo a partire alle 9.30 e, dopo pochi km, una noiosa pioggerellina ci inumidisce i caschetti. Tentativo di evitare l’acqua fallito mestamente. Raggiungiamo Somma Lombardo, punto che riteniamo congeniale come partenza e arrivo dell’escursione odierna.

Imbocchiamo la SP27 che scende verso Golasecca e ci tiene, per il momento, lontani dalla più trafficata SS33 del Sempione. Ci ricongiungiamo con la statale alle porte di Sesto Calende, ma dopo pochi km la abbandoniamo seguendo le indicazioni per Angera e correndo paralleli alla riva occidentale del lago Maggiore. Giunti all’abitato, lasciamo la strada principale e ci inoltriamo a sinistra verso il centro cittadino, dominato dall’imponente rocca. Raggiungiamo quindi le acque bluastre del lago e procediamo verso Ranco, dove una rampa ci scalda le gambe. Nel cielo, intanto, le nuvole grige svaniscono nel nulla come conigli nel cilindro di un mago e lasciano finalmente spazio a un caldo sole racchiuso in un cielo azzurro. Claudia e io ci guardiamo increduli, ripensando alle condizioni meteo di quando eravamo partiti.

Ci riportiamo sulla SP69 e, tra un saliscendi e una galleria (è bene avere quanto meno la luce posteriore seppure tutte ben illuminate) superiamo prima l’abitato di Laveno e poi quello di Luino, fino a raggiungere, dopo 64km, il paese di Maccagno. Ci inoltriamo verso il centro e, subito dopo il monumento dedicato ai caduti che troviamo sulla destra, giungiamo a una rotonda. Qui lasciamo la SP69 e imbocchiamo a destra la SP5 seguendo le indicazioni per Lago D’Elio / Passo Forcora / Confine / Indemini.

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La strada prende a salire decisa tra le abitazioni del paese, offrendo diversi scorci sulle case sempre più lontane e sul lago. A ogni tornante vien voglia di fermarsi e scattare una foto. Dopo 3,8Km di salita (quota 477m) giungiamo a un bivio dove prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Lago D’Elio (o Delio o Elio mai capito).  Dopo 5,7Km di ascesa, a quota 632m, raggiungiamo la Cappella di Cima dove è obbligatoria una sosta per godere della splendida vista a 180° sul lago. Nello spiazzo è presente anche una fontana per riempire la borraccia.

Non bisogna lasciarsi illudere dal successivo tratto di pianura e discesa perché, dopo poche centinaia di metri, la strada, che nel frattempo si immerge nel bosco, riprende a salire con decisione fino a farci sudare copiosamente in un tratto che tocca punte del 15%. A quota 902m troviamo un secondo bivio, a sinistra, che ci conduce al lago Delio, secondo specchio d’acqua di giornata.

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Fatta la spola tra una diga e l’altra, scendiamo dal versante appena percorso. Se avete ancora energie e voglia di faticare, potete invece riportarvi sulla SP5 e, anziché scendere, salire ancora per qualche Km fino al Passo della Forcora. Sarà possibile poi scendere seguendo la strada che si ricongiungerà con quella precedentemente percorsa in corrispondenza del bivio che avevamo incontrato dopo 3,8Km.

Tornati a Maccagno ripercorriamo a ritroso la traccia fino a Luino, ma, giunti a una rotonda, lasciamo il lungolago e prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Autostrada A8 / A26 / Malpensa. Ci manteniamo sulla SS394, in un ambiente più verdeggiante, fino a raggiungere Brenta. Poco dopo l’abitato, in corrispondenza di una rotonda e un supermercato sulla destra, prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Gemonio, che raggiungiamo in pochi minuti. Siamo ora in Valcuvia e molto probabilmente il vento sarà contrario o laterale. Oggi non si smentisce! Superato il paese, prendiamo a destra seguendo le indicazioni per Besozzo. Attenendoci ai cartelli per Gavirate prima e  il centro di Bardello poi, ci portiamo sulle sponde del terzo lago di giornata: il lago di Varese. Non vi sono molti scorci da questo versante, ma un paio meritano sicuramente di essere immortalati.

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Ci manteniamo sulla SP18 che corre parallela al lago, anche se spesso è nascosto dalla vegetazione. Superiamo in successione gli abitati di Biandronno e Cassinetta, fino a raggiungere Varano Borghi dove, sulla nostra destra, compare il quarto e ultimo specchio d’acqua giornaliero: il lago di Comabbio. Lo fiancheggiamo per un lungo tratto (volendo è presente anche la ciclabile, spesso affollata però da persone a piedi), fino a Corgeno dove, volendo, è possibile inoltrarsi tra i viottoli del paese e raggiungere la riva del lago.

Mantenendoci sempre sulla SP18 raggiungiamo Vergiate dove, seguendo le indicazioni per Somma Lombardo, siamo costretti a percorrere gli ultimi 5km sulla Statale del Sempione. Fate attenzione al traffico motorizzato, spesso sostenuto negli orari di punta. Facciamo così ritorno al punto di partenza, dopo una bella e faticosa giornata caratterizzata da acque differenti: di ben quattro laghi e qualche goccia mattutina dal cielo.

FOTO:
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